BLOG

Le pagine mobile Web Light: veloci ed ottimizzate

Luca Mainieri | Gennaio 29, 2021 | Tempo di lettura: 4 minuti
Web Light

Al giorno d’oggi siamo abituati ad utilizzare sempre più la connessione dei nostri dispositivi mobili per cercare qualsiasi cosa ci venga in mente in ogni momento della giornata.
Purtroppo però non sempre consideriamo che nella nostra frenesia quotidiana non rimaniamo sempre nello stesso luogo e quindi la potenza della connessione può non essere sempre efficiente allo stesso modo.
Per capirci, non avrete sicuramente la stessa velocità di caricamento di un sito se siete in visita sul Monte Everest o in centro a Bologna (salvo rari casi).
Anche la connessione, come è giusto che sia, può avere dei “momenti no” e in quelle circostanze Google viene in soccorso.
Non si tratta di sesto senso, bensì dell’efficienza tecnologica di Google.
In questo articolo ti spieghiamo cosa sono i Web Light di Google e come riescano a caricare le pagine Web molto più velocemente, nonostante una connessione lenta.

Cosa sono le pagine Web Light e perché sono utili

Le pagine Web Light sono la versione leggera e veloce delle pagine web mobile originali. Sostanzialmente nel momento in cui Google rileva una connessione lenta o insufficiente transcodifica (converte) le pagine web in una versione ottimizzata, in modo da accelerarne il caricamento e risparmiare sul consumo di dati.  

Gli esperimenti mostrano che queste pagine ottimizzate vengono caricate con una velocità quattro volte superiore rispetto alle originali, utilizzano l’80% in meno dei byte e aumentano le visualizzazioni delle pagine del 50%.

Ma in sostanza cosa cambia? 

Il risultato è ottimo sotto il punto di vista della velocità di caricamento, accettabile in termini di layout, ma se andiamo nel dettaglio notiamo degli aspetti negativi di cui parleremo nel paragrafo dedicato agli Svantaggi delle pagine Web Light

Vedere il Traffico Weblight su Google Search Console e Analytics

In linea generale qualsiasi pagina è abilitata alla transcodifica e da un punto di vista di analisi del traffico, sia Google Analytics che Search Console segnalano in maniera riconoscibile il traffico e le impressioni provenienti da Web Light.

Per quanto riguarda Search Console, esiste un filtro all’interno di Aspetto nella ricerca che ci aiuta a comprendere l’impatto (solitamente minimo) dei risultati di questo tipo.

Seguendo gli step dell’immagine sopra quindi:  

Rendimento -> Aspetto nella Ricerca -> Risultati Weblight

In questo modo, riusciamo a comprendere la quantità precisa di traffico Weblight.

Per quanto riguarda Google Analytics, le metriche della versione transcodificata della pagina saranno mostrate inserendo nell’URL del sito come: example.com.googleweblight.com/mypage

Pertanto, se hai una pagina all’indirizzo example.com/mypage, le metriche della pagina non codificata vengono mostrate come example.com/mypage, mentre le metriche per la pagina transcodificata vengono mostrate come example.com.googleweblight.com/mypage.

Differenze tra AMP e Web Light

Partiamo spiegando che AMP è l’acronimo di Accelerated Mobile Pages, espressione che in italiano significa pagine accelerate per il mobile. Già questo è esplicativo dell’utilità delle pagine AMP: migliorano le prestazioni della navigazione da dispositivi mobili grazie alla costruzione di pagine più leggere e contenuti esposti più semplicemente. Migliorano l’esperienza utente e le performance SEO, considerando che la velocità di caricamento e il tempo di permanenza sul sito influenzano il posizionamento. 

L’obiettivo finale è simile alle pagine Web Light, ovvero ottimizzare le prestazioni da mobile, ma esistono delle differenze:

  1. AMP deve essere attivato, mentre Web Light viene visualizzato dall’utente nel momento in cui Google rileva un client lento.
  2. Differente visibilità. Come sappiamo le pagine AMP sono identificate nei risultati di ricerca con una icona. Questo bollino aiuta ad aumentare il volume dei clicks e ad attirare più traffico sul sito. Al contrario Google non mostra nessun segno identificativo, perchè in generale transcodifica tutte le pagine che hanno una connessione lenta (ovviamente esistono delle eccezioni che vedremo nei paragrafi successivi). 

In breve, in assenza di pagine mobile versione AMP, quando la connessione internet dei dispositivi mobili è lenta, entrano in azione le pagine Web Light con l’aiuto di Google per consentire agli utenti una buona esperienza. 

Web Light: svantaggi

Come anticipato, eseguendo l’analisi del sito web con occhio attento si fanno caso a dettagli negativi di queste pagine. Innanzitutto si nota che mancano non solo alcuni elementi del layout, ma anche immagini non ottimizzate e video. Non è un elemento di poca importanza se si pensa che l’investimento sul design non è trascurabile in generale e soprattutto per chi adotta una comunicazione basata su immagini e video. 

L’altro aspetto negativo lo riscontra anche chi usa i blog per monetizzare, perchè restituisce al massimo 3 annunci per pagina. 

È indubbio che ognuna di queste attività sia importante per il sito stesso, ma teniamo conto che l’ottimizzazione per i motori di ricerca (seo) ha un ruolo davvero fondamentale. Per questo motivo Google usa la tecnologia Web Light restituendo pagine web anche con connessioni lente e dovrebbe far riflettere sull’importanza di ottimizzare tecnicamente un sito prima della messa online

 Web Light: soluzioni per eliminare gli svantaggi

Abbiamo ormai appreso che Google usa questa tecnologia in automatico, perciò è lecito chiedersi come intervenire a priori per ridurre gli svantaggi di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente. 

Possiamo agire direttamente sulle performance del sito web, ottimizzando quindi video e immagini oppure sarà sufficiente utilizzare la versione AMP ma gioverà soltanto alle versioni mobile delle pagine web. Infatti AMP non serve alle pagine web da desktop che verranno comunque transcodificate in automatico per gli utenti con la connessione internet lenta. 

L’ultima opzione potrebbe essere direttamente disattivare le pagine Web Light e questo si può fare mostrando l’intestazione HTTPCache-Control: no-transform” nella risposta di una pagina. 

Se Google vede questa intestazione, la pagina originale verrà mostrata all’utente anziché alla pagina transcodificata.

C’è la possibilità che continuerai a vedere del traffico Web Light e la spiegazione è che lo user agent Web Light continuerà a visitare la tua pagina per verificare la presenza dell’intestazione no-transform ogni volta che un utente fa clic sulla tua pagina nella ricerca in condizioni appropriate. Tuttavia, le pagine non saranno transcodificate realmente e puoi ignorare queste richieste senza troppi dubbi. 

Può accadere anche che a causa di limiti tecnici, alcune pagine non possano essere transcodificate.

Tali pagine includono:

  • Siti che includono un gran quantitativo di foto/video non ottimizzati.
  • Siti che richiedono cookie per effettuare l’accesso ed essere visualizzati.
  • Siti che sono tecnicamente difficili da transcodificare.

Conclusioni 

L’obiettivo di Google è dare una miglior esperienza utente a chi cerca risposte sul web. Svolge allo stesso tempo un ruolo fondamentale per gli specialisti del marketing, offrendo loro un’opzione gratuita per migliorare l’efficienza dei siti dei loro clienti e il relativo posizionamento sui motori di ricerca. I Web light sono una vittoria per tutti i soggetti coinvolti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CHIEDI AGLI ESPERTI

Contatta un Consulente

Giovani, dinamici e preparati. I consulenti di Neting sono a disposizione per una consulenza gratuita. Contatta ora il Team e inizia a svliuppare la tua strategia online.

contatta il team