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Web stories di Google: Big G. vuole (di nuovo) diventare un social network?
Tempo di lettura: 8 minuti
Tutti conosciamo le stories sui social e probabilmente molti di noi ne fruiscono giornalmente, ma cosa mi diresti se ti parlassi di Web Stories di Google?
Ebbene sì, anche il colosso di Mountain View ha deciso di coniare un proprio formato “story”, con l’intento sempre più esplicito di catturare gli utenti mobile e fornire loro esperienze immersive. Le Google web stories sono ancora poco utilizzate in Italia, ma su google.com sono già visibili in diverse SERP.
Google vuole forse rimettere piede nel mondo social? Non si tratterebbe senza dubbio del primo tentativo: ricordiamo il fallimento di Google Plus tanto dibattuto ai tempi. Scopriamolo insieme approfondendo le caratteristiche di questo nuovo formato e, soprattutto, come creare la nostra prima Google Web Story!
Cosa sono le Google Web Stories
In ambito social sappiamo tutti cosa siano le stories, ma cosa sono esattamente le stories su Google?
Ebbene, si tratta di un nuovo formato creato (o meglio, ripreso) da Google per permettere ai propri utenti mobile di fruire di contenuti cosiddetti snack, veloci, interessanti e immersivi.
Citando Google stesso, “le Storie web sono una versione basata sul Web delle Storie, un popolare formato che unisce video, audio, immagini, animazione e testo per creare un’esperienza di consumo dinamica. Questo formato visivo consente di esplorare i contenuti al proprio ritmo toccandoli o scorrendoli.”
Va detto che le stories sono un’evoluzione delle AMP Stories del 2018, che a loro volta si basano per l’appunto sulla tecnologia AMP (Accelerated Mobile Pages) col fine di offrire agli utenti mobile una fruizione dei contenuti alleggerita e dunque più veloce.
Google vuole quindi riprendere il concetto di story sui social integrandolo nel proprio mondo e ampliandone le potenzialità. Vediamo nel dettaglio come.
Stories social e web stories di Google: differenze e analogie
Ad accomunare le due tipologie di stories è senza dubbio il formato: si tratta infatti di un formato verticale pensato appositamente per la fruizione da smartphone, che si configura molto spesso come fugace e immediata, motivo per cui le stories si prestano molto bene per contenuti snack. Altro punto di contatto, come già detto sopra, sono le tipologie di media incorporabili nelle stories: ci riferiamo a foto, video, immagini, testi (titoli e paragrafi) e, cosa ancora più importante, call to action.
D’altro canto, a differenza delle social stories, le stories di Google hanno un proprio URL e dunque:
- sono di nostra proprietà: l’url è sul nostro dominio e possiamo dunque linkarle o incorporarle sulle nostre landing page così come condividerle sui social, via newsletter, via whatsapp (sia esso quello classico o Whatsapp Business) ecc…
- sono indicizzabili: possono essere mostrate ad utenti che cercano determinate parole chiave e possono dunque costituire un ulteriore entry-point per acquisire traffico organico (da dispositivi mobili).
- non scadono: mentre le stories social che tutti conosciamo scadono dopo 24 ore, le web stories di Google sono contenuti stabili, riutilizzabili a piacimento.
Google Web Stories: un esempio tutto italiano
Come già detto, nelle SERP italiane le Google Web Stories sono ancora poco presenti: si tratta infatti di una novità ancora inesplorata dalla maggior parte delle realtà e dunque poco mostrata da Google.
Tuttavia, in Italia eni.com ha già testato questo formato per veicolare in maniera semplice e d’impatto concetti anche complessi, il cui approfondimento è possibile cliccando su appositi link ospitati sulla web stories stessa.
Di seguito possiamo vedere una web story di Eni sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDGs: Sustainable Development Goals), tema particolarmente caldo in questo periodo storico.
Come vedi assomiglia in tutto e per tutto a una reale story di Instagram, formata da più “frame” (o pagine) navigabili secondo il proprio ritmo semplicemente facendo tap a destra o a sinistra. Nella didascalia dell’immagine qui sopra, notiamo inoltre ciò che abbiamo detto nel paragrafo precedente, ovvero che questa story ha un proprio urlsul dominio eni.com.
L’ultima pagina di questa story si conclude con alcuni link di approfondimento che portano ad articoli sul sito di Eni (NB: i link si aprono in _blank):
Eni ha dedicato alle stories una pagina archivio dedicata, chiamata Eni Stories: in questa sezione è possibile vedere (ed esperire) tutte le stories create da Eni.
Altri esempi di Google web stories li possiamo facilmente trovare su SERP statunitensi: mostriamo per esempio quella di broganabroad.com (portale del settore travel), che illustra un itinerario su Roma corredando ogni pagina da una call to action “Learn More”, che porta al relativo articolo sulla Capitale. Al termine della story, linka inoltre alcuni articoli su altre celebri città italiane da visitare.
Dove appaiono le Google Web Stories
Tutto molto bello, ma dove e come appaiono le Web Stories? In poche parole, come posso intercettare nuovi utenti attraverso le stories? Sono disponibili diversi posizionamenti e diverse forme in cui possiamo visualizzarle, ecco quali sono.
Ricerca Google
Sulle SERP di Google le storie possono essere visualizzate sia come Singolo risultato, contrassegnato dall’apposito simbolo, sia come visualizzazione a griglia (stories di più publishers, nel caso in cui la query sia generica e non specifica su un brand): quest’ultima tuttavia è disponibile solo negli Stati Uniti.
Ecco due esempi:
Google Immagini
Su Google Immagini possiamo trovare web stories come singole immagini affiancate al resto dei risultati. Esse si riconoscono dalla relativa icona presente in basso a destra. Questo posizionamento è disponibile in tutte le aree geografiche in cui è disponibile la Ricerca Google, quindi anche in Italia.
Google Discover
Le stories possono essere visualizzate su Google Discover sotto forma di Carosello nella parte superiore del feed. Google sottolinea che questo posizionamento è rivolto a stories con contenuti di tipo lifestyle, estetica, fitness, celebrità, benessere, opinioni e intrattenimento.
Su Discover le stories possono apparire anche come scheda singola, riconoscibili attraverso l’icona in alto a destra.
Purtroppo al momento entrambe le forme su G. Discover non sono disponibili in Italia.
Google Web Stories: Requisiti tecnici e best practice
Vuoi testare le stories? Leggi prima i requisiti che devono avere! Le regole non sono tante, ma rispettarle è fondamentale affinchè Google dia visibilità alle tue stories.
Requisiti tecnici
Dimensioni: 720 x 1280 px
Spazio sfruttabile: il consiglio è di non posizionare elementi importanti che siano troppo in alto o troppo in basso, perchè potrebbero non essere visibili in tutti i posizionamenti. I primi 83px in alto e gli ultimi 83px in basso sono infatti da considerare “Zona cieca”.
Best Practice e consigli
Lunghezza della story: il numero massimo di pagine per una web story è 30, quella minima 5. Google consiglia di fare web stories comprese tra le 10 e le 20 pagine.
Dimensioni dei font e lunghezza dei testi: una web story può ospitare titoli e piccoli paragrafi. Il font non deve essere inferiore ai 24px, mentre il numero di battute totale della pagina dovrebbe stare sotto le 200, con un titolo di massimo 40 caratteri.
Elementi multimediali: come raccomandato da Google nel suo sito https://stories.google, le immagini devono essere di buona qualità (ma questo dovremmo già saperlo…) e i video di una durata inferiore ai 15 secondi. Difficoltà a reperire media adeguati? Niente paura, leggi il paragrafo successivo… 😉
Struttura narrativa: sembra superfluo parlare di struttura narrativa riferendosi a delle “stories”, tuttavia è importante specificarlo: Google raccomanda di raccontare il nostro contenuto in maniera lineare e coerente. Non dimenticare le call to action in ogni pagina e alla fine della storia.
Messaggio e template grafico: sii conciso, immediato e semplice nelle spiegazioni dei tuoi argomenti. Non dimenticarti che questo formato nasce per una fruizione fugace con lo scopo di intrattenere. Apponi il tuo logo e rispetta lo stile identificativo della tua realtà, l’utente deve poterti riconoscere ancora prima di cliccare sulle tue CTA.
Come creare le Google Web Stories sul tuo sito in WordPress
Siamo arrivati al punto che probabilmente aspettavi da un po’. Come creare la tua prima web story di Google?
Se hai un sito in WordPress, sei già a cavallo.
Google ha infatti creato un plugin proprietario proprio per WP, puoi scaricarlo a questo link o installarlo direttamente dal backend del tuo sito nella sezione apposita.
All’interno del plugin, una volta attivato, troverai un editor WYSIWYG dove, attraverso il Drag&Drop, potrai posizionare immagini, testi e forme. La cosa interessante è che nella sezione dei media all’interno dell’editor stesso potrai già trovare una serie di immagini e video gratuiti, pronti all’uso.
Ricordi i requisiti tecnici e le best practice per il posizionamento degli elementi? L’editor dispone di guide apposite per aiutarti nel posizionamento, oltre che di template già pronti da popolare coi tuoi contenuti.
All’apertura, un popup ti darà inoltre alcuni consigli utili per rendere accattivanti e funzionali le stories.
Il consiglio che diamo, prima di partire con l’attacco creativo, è di posizionarsi sulla tab “Document” per compilare tutti i dati della story: stato di pubblicazione (di default impostato su Draft), immagine di anteprima (chiamata Poster Image), il tuo logo, la descrizione della storia, il permalink e la modalità di avanzamento tra le pagine (automatica o manuale).Non dimenticare inoltre di dare un titolo alla tua Storia: il campo si trova in alto a sinistra dell’editor, appena sopra la prima pagina vuota.
A sinistra, nella schermata dell’editor, trovi gli elementi che puoi aggiungere:
- immagini e video già presenti fra i media del tuo sito;
- immagini, video e GIF gratuite a tua disposizione;
- testi;
- forme;
- template grafici gia pronti.
Nella parte centrale trovi invece la tua area di lavoro vera e propria, dove visualizzi la prima pagina bianca da popolare. Da qui puoi:
- cancellare pagine;
- aggiungere nuove pagine vuote;
- duplicare pagine già esistenti;
- annullare o ripetere azioni appena compiute.
La sezione a destra si riferisce agli editing più specifici, sia della storia stessa (la scheda “Document” già vista precedentemente) sia degli elementi precedentemente aggiunti alla pagina su cui stai lavorando.
Selezionando un elemento, infatti, la tab “Design” si popolerà di diverse opzioni di settaggio disponibili per quello specifico elemento:
La tab “Checklist” si popolerà man mano che lavorerai di consigli utili, come ad esempio l’aggiunta della descrizione, di testi e di pagine.
Strumento di test per la validazione delle Google Web Stories
Una volta finito il tuo “attacco d’arte”, prima di pubblicare cliccando su Publish, non dimenticare di sottoporre l’url della tua web story all’apposito strumento di Google (che è lo stesso per la validazione delle classiche pagine AMP citate poco sopra).
Conclusioni: Google mette i piedi in campo social?
Riassumendo, le Google Web Stories possono essere un valido aiuto alla tua strategia SEO, attirando potenziali clienti con contenuti di facile fruizione e veicolandoli verso le tue principali landing page. Questo nuovo formato, ereditato nelle forme dai social, rappresenta infatti un ottimo modo per emergere rispetto ai concorrenti cavalcando l’onda della novità e offrendo esperienze nuove ai tuoi utenti. Attraverso CTA e contenuti interessanti e immersivi, possono inoltre essere un valido alleato per progetti di affiliazione e sponsorizzazione.
Rispondendo alla domanda iniziale di questo articolo, possiamo affermare che Google sta nuovamente cercando di “rubare” terreno ai social? Secondo noi, NO.
Semplicemente, Big G. si è reso conto della capacità comunicativa e di conversione di questo tipo di contenuti, peraltro già ben conosciuti e apprezzati dagli utenti, e sta continuando il suo progetto volto alla massima soddisfazione delle esigenze informative dei propri utenti. Le Google Web Stories non sostituiranno quelle dei social né Google diventerà un social network, semplicemente i due formati si affiancheranno nel fornire messaggi secondo schemi comunicativi già consolidati.
E tu, conoscevi già le Google Web Stories? Hai mai pensato di utilizzarle per la tua strategia di marketing? Faccelo sapere!
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