BLOG

Usare sottodomini o sottocartelle per l’ottimizzazione di un sito web?

Luca Mainieri | | Tempo di lettura: 5 minuti
Usare sottodomini o sottocartelle per l'ottimizzazione di un sito web?

Uno dei dubbi amletici del web, soprattutto per chi si occupa di SEO ed ottimizzazione di siti web, è la scelta se usare sottodomini o sottocartelle nella configurazione e progettazione della struttura di un sito web.

Queste due soluzioni, che possono apparire simili, possono avere tuttavia risvolti differenti in chiave di ottimizzazione SEO del vostro sito web.

Matt Cutts, storico portavoce di Google, ha da sempre asserito che le differenze tra un sito strutturato in sottodomini e uno strutturato in sottocartelle fossero del tutto minime, e che per scegliere quale usare si dovessero valutare fattori del tutto personali, come la facilità di configurazione, il CMS che si utilizza, lo scopo che si vuole farne, ecc.

Di tutt’altro avviso è invece Rand Fishkin, uno dei maggiori esperti in ambito SEO, che consiglia fortemente di mantenere tutti i contenuti su un singolo dominio, utilizzando quindi solo sottocartelle per dividere i contenuti.

«Abbiamo esempi recenti – ha dichiarato qualche mese fa – di come lo spostare un contenuto da un sottodominio al dominio principale ha immediatamente e sensibilmente migliorato il ranking per parole chiave molto competitive. Da un punto di vista “ideale” quindi, penso che le sottocartelle continuino a mantenere un sacco di valore in più rispetto ai sottodomini, quando si tratta di SEO».

Ma vediamo di capire insieme i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le soluzioni.

Usare Sottodomini: vantaggi e svantaggi a Livello SEO

Un sottodominio è, come suggerisce il nome, un dominio che sta ad un livello inferiore rispetto ad un altro. Il primo livello è l’estensione del sito web (ad esempio nomesito.it), il secondo è il nome del sito, e il terzo è una parte dell’indirizzo che va messa prima (terzolivello.nomesito.it).

Vantaggi

  • Nel caso in cui si ha un sito con categorie che trattano argomenti diversi, questi potranno essere meglio indicizzati se si trovano in sottodomini diversi: argomenti eterogenei nello stesso dominio rischiano di diluire i segnali e la congruenza del sito. In questo caso è quindi meglio avere dominii diversi che trattano di argomenti relativamente diversi ed operare come se fossero del tutto distinti.
  • Ridurre il rischio complessivo di penalizzazioni, nel caso ad esempio ci siano rischi di essere effetti da penalizzazioni Panda.

Svantaggi

  • Un sottodominio può avere implicazioni a livello di gestione server e di costi di hosting.
  • Per i motori di ricerca ciascun sottodominio è un sito a sé. Si dovrà quindi dedicare del tempo a ciascuno di essi per l’ottimizzazione e per il posizionamento. E questo può risultare difficoltoso, soprattutto in termini di tempo a disposizione risorse da investire.
  • Contenuti duplicati su multipli dominii. Occorre fare molta attenzione a non duplicare i contenuti su dominii diversi, anche perché l’utilizzo di rel=canonical attraverso dominii differenti potrebbe non portare i risultati sperati. Quindi in questo caso fare assolutamente attenzione di non duplicare i contenuti attraverso sottodominii diversi.

Quando usare i sottodomini per il sito web

  • Quando si hanno contenuti sostanzialmente differenti e che hanno come target differenti fette di pubblico, o se si vuole trattare argomenti diversi da quelli presenti nel sito principale o che hanno un legame poco stretto con esso.
  • Quando si vuole ottimizzare un sito web per differenti lingue e per la local search, in questo caso usare home su dominii diverse per le lingue consente di focalizzare meglio il targeting senza affidarsi allo switch della lingua in pagina. Un’alternativa assolutamente valida, nel caso della lingua, è quella di optare per una terza soluzione, la cosiddetta ‘estensione localizzata’ (nomesito.it, nomesito.de, ecc.), che permette di sfruttare le keywords del dominio, fattore rilevante nella SERP e di hostare il sito nel Paese relativo alla lingua scelta.
  • Forte strategia local che miri ad una visibilità in query/keywords contenenti la località (ad esempio siti di annunci, quali auto usate roma, ma anche sviluppo siti web bologna). Questa strategia consente quindi di verticalizzare un sito ed i suoi contenuti per una specifica ricerca local, associandolo magari con segnali aggiuntivi (un dominio di tipo http://località.nomedominio.it con il nome località presente nell’URL e nelle pagine ed evidenziato ad esempio con indirizzo e località nel footer e segnali local – quali schema.org, può essere una buona scelta).
  • Quando si hanno il tempo e le risorse necessarie allo sviluppo, alla gestione e a all’ottimizzazione di un nuovo sito parallelo a quello del dominio principale.
  • Quando si hanno delle limitazioni di tipo tecnico (tipo diversi CMS, CRM o altre piattaforme che necessitano di infrastrutture diverse). In questo caso si potrebbe ricorrere a dei reverse proxy ma la gestione non è proprio per ‘novellini’…

Usare Sottocartelle: vantaggi e svantaggi a Livello SEO

Una sottocartella è invece l’estensione di un sito nella formula nomesito.it/sottocartella.

Vantaggi

  • Nessuna configurazione lato server, nessun pensiero nel caso di spostamento da un dominio ad un altro, nessun bisogno di ottimizzare e gestire un nuovo dominio.
  • Sito maggiormente gestibile per i webmaster e maggiormente usabile e leggibile per i visitatori.
  • «Inoltre – ammette lo stesso Cutts, pur continuando ad affermare la sostanziale equivalenza delle soluzioni – in passato Google permetteva a più sottodomini facenti parti dello stesso dominio di posizionarsi nelle stesse SERP. Oggi non è più possibile come un tempo, perché Google cerca di mostrare risultati piuttosto diversi fra loro, e quindi è raro trovare SERP monopolizzate dallo stesso dominio». È anche vero però che le nuove linee guida di Google cercano anche di fare in modo che l’utente trovi nei risultati di ricerca una certa varietà di domini, perciò più pagine relative ad un unico dominio Google le raggruppa (“indenta”) sotto lo stesso, dando anche un’indicazione sull’autorevolezza e il ranking delle pagine di quel dominio. L’algoritmo di ranking è stato infatti modificato in modo tale che le pagine da più sottodomini abbiano una rilevanza maggiore in modo da renderle maggiormente visibili.
  • In più dando anche la giusta attenzione alle keywords dell’url con le sottocartelle, i vantaggi aumentano potenzialmente di parecchio.
  • Senza contare che creare una cartella e non un dominio di terzo livello permette di limare un po’ il budget potendo spingere su un unico dominio.

Svantaggi

  • Rischio di creare collegamenti troppo profondi difficilmente individuabili dai bot dei motori di ricerca, che tendenzialmente sono pensati per navigare dalla home page alle pagine più profonde, ma che per una serie di fattori potrebbero non riuscire a farlo.
  • Così come per i sottodomini, la sottocartella facendo parte del sito principale erediterà la buona (o la cattiva) reputazione del sito principale.

Quando usare le sottocartelle (o sottodirectory)

  • Quando si vogliono espandere argomenti già trattati nel sito, magari per meglio argomentare i contenuti.
  • Quando si riesce a mantenere una struttura non troppo annidata (livelli di directory non superiore a tre, possibilmente).
  • Quando si è appena creato un sito e si ha bisogno di pubblicizzarlo, perché aiuta l’accrescimento continuo dei contenuti del sito principale.
  • Quando non si hanno il tempo e le risorse per creare e ottimizzare un nuovo sito.

Conclusioni

In prima istanza la soluzione più appropriata appare oggi quella di organizzare il sito in sottocartelle, mantenendo quindi una struttura del tipo http://www.nomesito.it/sottocartella.

Tuttavia la scelta finale deve essere dettata da una serie di analisi e considerazioni approfondite quali:

  • tecnologie usate e configurazione del server
  • tipologia, organizzazione ed estensione dei contenuti trattati
  • obiettivi di visibilità e strategie a livello di brand
  • strategia di local search e targeting internazionale e di lingua
  • possibili penalizzazioni attive e/o a rischio
  • campagne e strategie di webmarketing in atto e/o future

0 comments

  1. Ciao Davide, grazie!
    Non occorre fare delle installazioni separate di WP, basta organizzare i contenuti in categorie / tassonomie e gestire gli url con i permalinks in modo opportuno.

  2. Buongiorno, lavoro in un azienda che produce 3 prodotti appartenenti allo stesso settore (scanner 3d), ma con un utilizzo ed un target completamente diverso (prodotto dentale, industriale ed economico), inoltre all’interno dell’azienda questi tre settori sono ben separati, sia per quanto riguarda la creazioni di contenuti sia per la gestione. La mia idea era quella di utilizzare le sottocartelle, per avvantaggiare anche il sito madre dell’azienda che nel caso dei sottodomini non avrebbe contenuto da pubblicare; inoltre le sottocartelle eviterebbero che un ipotetico utente che cerca “nomeazienda scanner3d” capiti sul settore dentale piuttosto che su quello industriale. Un ultima domanda: che ne farei del sito “madre” una volta che gli altri sono ben indicizzati e ricchi di contenuti propri? non vorrei venisse abbandonato

  3. Ciao, ho una domanda da farti vista la tua professionalità espressa nell’ articolo:
    Ho un sito madre che si occupa di ristrutturazioni e si chiama int&ext (inteext.it) col tempo ho acquisito quasi tutti i domini .it della mia categoria e delle località di mia competenza tipo ristrutturazioniroma.it, …fiumicino.it etc etc
    Ho creato delle landing page reindirizzando i domini e le ho inserite come proprietà nel google search; ma mentre i domini alla loro parola chiave crescevano il sito madre calava la sua posizione.
    Come mi dovrei comportare per non avere problemi al suo del sito madre?
    Grazie

  4. Ciao, in questo momento sono in spiaggia e non ho molto accesso ai miei strumenti di analisi 😉 tuttavia vedo che il dominio principale ha un buon trend in salita e non mostra segni di cedimento, mantenendo anche la prima posizione su Key quali “ristrutturazioni Roma”. Non capisco quindi bene a quali cali ti stai riferendo e come li stai registrando (quali strumenti usi). Eventualmente mandami una mail con una spiegazione più dettagliata, facendomi capire anche come hai gestito i crosslink ed i redirect.
    A presto!

  5. Ciao Luca, ho provato molte volte a contattarti in privato ma senza esito.
    Vorrei approfondire la cosa, come possiamo sentirci?

  6. ciao, secondo te è consigliabile aprire un sottodominio che parli di un argomento totamente diverso dal dominio o è preferibile crearne uno nuovo?

  7. Ciao Fabrizio, In questo caso se l’argomento corrisponde ad un intento di ricerca completamente differente rispetto e non ha nessuna correlazione con il brand del dominio principale, consiglierei un nuovo dominio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CHIEDI AGLI ESPERTI

Contatta un Consulente

Giovani, dinamici e preparati. I consulenti di Neting sono a disposizione per una consulenza gratuita. Contatta ora il Team e inizia a svliuppare la tua strategia online.

contatta il team